IL METODO 69. . . PER UNA BUONA LETTURA

L’estate, si sa, per tradizione è sempre stata la stagione più fertile per prendere in mano i libri. No, non quelli di diritto, economia, medicina, ingegneria o tutti quei manuali impostici dalla facoltà che abbiamo scelto e che ci sembravano così affascinanti dall’esterno: «Che figata sarà studiare diritto commerciale…», oppure «Non vedo l’ora di scoprire cos’è la chimica computazionale (o la durabilità)!». Proprio quei testi che, una volta finita la sessione d’esame, hanno scaldato le nostre sere grazie al loro potere combustibile nei falò sul Ticino, o arrostito le salamelle in qualche grigliata all’aperto. Mi sto riferendo, al contrario, a quei libri che ci scegliamo per i momenti liberi e di piacere e che, accantonato momentaneamente lo studio (con “s” minuscola o maiuscola che sia) o il lavoro, ci accompagnano sotto l’ombrellone, in un attimo di relax durante un trekking montanaro o in una triste serata pavese, ora che tutti se ne sono andati in vacanza e nella nostra città sono rimaste solo le zanzare (Calda estate – dove sei? si continua a chiedere Raphael Gualazzi, imitando Paolo Conte sia nella musicalità, che nel testo, vedasi Azzurro).

Ma il tempo è poco, la voglia di staccare il cervello da tutte quelle nozioni tecnico-scientifiche è alta e il desiderio di lasciarsi cullare da romanzi, poesie, gialli, grandi classici o quant’altro è davvero tanta. Resta il grande problema della scelta del libro da leggere. Un metodo molto particolare e curioso, ma ormai dotato di una certa esperienza e, se vogliamo, attendibilità, è quello studiato dal sociologo canadese Marshall McLuhan: per decidere se iniziare o meno un libro, apritelo a pagina 69! Maliziosi… Non si tratta di una delle varianti del sesso orale tanto decantata nel Kamasutra. Secondo McLuhan, infatti, copertina, autore, casa editrice, recensioni o consigli di amici (senza accennare alle sexy pubblicità di Ruby Rubacuori, Manuela Arcuri o Sara Tommasi ai libri di Marra…) non sono affatto dei parametri ottimali per la nostra scelta. Per non parlare delle prime pagine di un libro, spesso studiate a mo’ di specchio per le allodole, tese a nascondere in alcuni casi una vis narrativa o un ritmo assolutamente assenti nel resto dell’opera. E non si può nemmeno leggere qualche pagina del finale, rischiando di compromettere l’interesse per il libro.

La pagina 69 (o la 99, secondo l’idea dello scrittore britannico Ford Madox Ford) è, invece, un punto perfetto per capire se vale la pena o meno leggere ciò che abbiamo sotto mano (oppure l’iBook che stiamo consultando, se proprio vogliamo fare i fighi). Il web non si è di certo lasciato sfuggire l’occasione e sono, di fatti, attivi due siti (www.pagina69.it in italiano e page99test.com in inglese) che permettono agli utenti di leggere queste pagine di moltissimi testi e caricare le proprie di libri piaciuti o meno, con la possibilità di spiegare, in base a questo metodo, da cosa si è scelto di iniziare o meno la lettura.

Non sarà certo un parametro scientifico o di sicura attendibilità, questo è certo, ma perché non provare sulla propria pelle, anche andando a rileggere la pagina 69 di libri odiati o amati?

  2 comments for “IL METODO 69. . . PER UNA BUONA LETTURA

  1. claudio
    27 luglio 2011 at 13:34

    chissa chi ti ha detto che Azzurro è stata scritta da Paolo Conte?

    • Lorenzo Meazza
      27 luglio 2011 at 13:40

      Ma come? Lo sanno tutti!

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