RAGAZZE, POTETE VOTARE IN ARABIA!

Non è facile essere una donna. Non è facile soprattutto in alcuni luoghi del mondo. Proprio nell’ultimo numero della rivista Newsweek il gruppo Daily Beast ha stilato una classifica delle nazioni in cui le donne sono trattate meglio e di quelle, invece, in cui sono trattate peggio, basandosi su cinque criteri principali: giuridici, economici, politici, riguardanti l’assistenza sanitaria ed il livello di istruzione; il risultato?La nazione migliore in cui essere donna è l’Islanda, la peggiore il Chad. In questa classifica l’Arabia Saudita si colloca al 19 posto tra gli stati in cui la donna ha meno diritti, eppure, proprio oggi, un importante passo è stato fatto. Il re dell’Arabia Saudita ha annunciato che le donne potranno entrare a far parte del Consiglio Consultivo del regno, che potranno candidarsi alle elezioni municipali e che potranno esercitare liberamente il proprio diritto di voto.

È probabile che questa svolta storica sia frutto della ventata di democrazia introdotta in molti Paesi del Medio Oriente dalle rivolte della Primavera Araba, ventata che ha preoccupato i capi di stato ancora in carica, come l’esempio del Marocco ed ora dell’Arabia; non bisogna dimenticare, però che in questo Paese le donne non hanno ancora la libertà di viaggiare, di guidare un’auto, di lavorare o di subire interventi medici senza che un uomo della famiglia dia il proprio permesso.

Episodi di eguale importanza si sono verificati in altre nazioni toccate dalle rivolte, ricordiamo, ad esempio, il caso della Tunisia dove, da dopo la caduta del presidente Ben Ali, le donne a partire dalle elezioni che si terranno il 23 ottobre potranno candidarsi al pari degli uomini. Oppure in Turchia, dopo la rilevazione del dato che gli episodi di violenza domestica erano in aumento, il governo ha adottato il provvedimento secondo il quale chi fosse stato giudicato colpevole non sarebbe stato libero di far ritorno alla propria dimora e sarebbe stato obbligato ad indossare un braccialetto elettronico per essere rintracciabile.
È importante che tutti questi episodi, che, magari, possono apparirci piccoli o poco significativi, non passino inosservati perché la loro importanza è molta e potrebbero divenire a loro volta il motore di una nuova ondata di cambiamento, senza spargimenti di sangue, pacifica, ma altrettanto efficace.

Concludendo è importante ricordare anche le parole del Segretario di Stato USA, Hillary Clinton, che al summit per la Cooperazione Economica nella zona Pacifico-asiatica ha affermato che la parità sessuale porta come dirette conseguenze: una maggiore stabilità politica; una diminuzione dei conflitti armati; una maggiore produzione di cibo; maggiori opportunità per i bambini di ricevere un’istruzione.

  1 comment for “RAGAZZE, POTETE VOTARE IN ARABIA!

  1. giuse cinetto
    26 settembre 2011 at 17:01

    Finalmente! Era ora! Le condizioni delle donne piano piano cambiano,e questo seppur timido cambiamento,spero faccia sentire i suoi effetti un po’ ovunque.

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