Un reportage risultato di un workshop di più giorni organizzato da Simone Ludovico e Andrea Belloni per il corso di fotografia tenutosi nella scorsa primavera a Spazio Giovani. Che cos’è il Luna Park di Pavia? Che diamine di posto è questo dove ogni cosa è in continuo movimento e dove tutto ogni giorno muore e la notte successiva rinasce?

Luci, colori, spari, grida, odori, sapori: tutto si mescola e si esalta. L’obbiettivo è stupire, attrarre e sedurre. Davanti ai nostri occhi s’inscena uno spettacolo che attinge direttamente dai nostri desideri e dalle nostre paure. E poi, chi abita questo strano mondo? Due popoli diversissimi gli danno vita: quelli che letteralmente lo costruiscono, lo accendono e poi lo portano via lontano e quelli che lo utilizzano, lo spremono e si lasciano spremere. 

In questa realtà la notte sembra durare più a lungo, il tempo si dilata. Poi il giorno arriva sempre, le luci si spengono e il Luna Park rimane nudo sotto il cielo severo, che sembra rimproverargli gli eccessi della notte. Allora le grandi attrazioni rimangono da sole, sembrano monumenti, monumenti spettacolari e inquietanti. Deliri sognati dalla città che dorme dall’altro lato della strada.

intro di pablo colturi