INTERVISTA A DEREK REIVER

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La crisi sembra colpire anche il mondo della musica e dei locali notturni, ma la passione, l’impegno e le idee nuove con il tempo premiano. Fra i DJ e producer emergenti abbiamo intervistato Derek Reiver, al secolo Andrea Buscaglia, giovane DJ che ormai da svariati anni collabora con numerosi locali pavesi, milanesi e marchigiani.

Quando e perché nasce la tua passione per il mondo della musica e dei DJ?

«La passione per la musica è nata con me, sin da piccolo appena ne avevo l’opportunità accendevo la radio e ascoltavo di tutto. Mentre al mondo del Djing, mi sono affacciato all’età di 16 anni, colpito dalle emozioni che può regalare il dj. Volevo esser io ad emozionare ed emozionarmi con la pista».

Quando hai suonato per la prima volta e dove?

«La prima volta fu al Dalì, nell’autunno 2008, dove poi son diventato resident il sabato sera».

Qual è stato il tuo primo pezzo che hai suonato in discoteca? É ancora attuale?

«Where’s your head at di jean elan nel remix di klaas, ne ero innamorato della parte vocal».

941799_154305981409808_25229945_nChi è Derek Reiver? Cosa vedi nel tuo progetto?

«Derek Reiver è un nuovo progetto, frutto di un gran lavoro, in cui credo molto e sul quale concentro tutte le energie. Mi auguro un futuro ricco di piacevoli emozioni».

Il mondo della produzione è un settore in cui pensi ci sia meritocrazia?

«Credo che alla fine il merito, la bravura e il duro lavoro, portino dei risultati, anche se siam sempre più abituati a vedere meteore rispetto a stelle. Sicuramente oggi non basta più avere talento per arrivare, ma bisogna avere anche un team di lavoro che ti supporti, non è poi detto che chi arriva, se lo sia meritato».

Che musica vogliono oggi i giovani italiani?

«In Italia c’è un forte interessamento verso il mondo rap, che si sta commercializzando per avere una maggior cassa di risonanza. Poi ci sono i fenomeni europei della progressive che sono molto amati, sta prendendo piede la minimal e poi la commerciale mai fuori moda. E l’house, che resta un punto di riferimento per tutti».

Il futuro della musica è a pagamento o pensi che sempre meno persone siano disposte a pagare per avere la musica?

«Purtroppo o per fortuna ci sono moltissime fonti dove trovar musica. Scaricarla illegalmente è un po’ come non rispettare il lavoro del produttore. La situazione peggiore è che, proprio chi cerca di fare il dj, non la acquista, affondando così questo settore».

Derek Reiver, quando il primo pezzo sul mercato? Di cosa si tratterà?

«Sarà una produzione prettamente house, settore nel quale voglio introdurmi. Sul mercato? Beh molto presto».

Un consiglio ai più giovani che si affacciano al mondo dei DJ?

«Posso dire che non è facile come sembra, il DJ non si limita a mettere 2 dischi il sabato sera, è molto di più. Ci vuole molta passione e un grosso spirito di sacrificio per ottenere dei risultati. Ma soprattutto ci vuole umiltà, ogni tanto mi capita di vedere e vivere situazioni agghiaccianti. Come disse un produttore di mele morsicate: Stay Tranqui, Stay Umily».

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