LABBRA, ROSSETTI E NUDI: INTERVISTA A EMANUELA STAGNI

Sensualità e colore. Quadri che colpiscono l’occhio, sia per l’utilizzo di colori decisi, sia per i temi al centro delle sue opere. Labbra, rossetti, corpi nudi sdraiati, oppure di schiena, ma anche ritratti di cani. È Emanuela Stagni, 26 anni, sondriese di nascita, pavese d’adozione, una giovane artista che attualmente sta presentando i suoi lavori presso il New Art Cafè in via Brera a Milano.

Laureata in giurisprudenza presso l’Università di Pavia, fin da piccola ha sviluppato una forte creatività e doti artistiche straordinarie. Pur non avendo frequentato scuole d’arte, ha portato avanti la sua vocazione artistica studiando storia dell’arte e frequentando mostre, affinando sempre più la sua tecnica. L’ho incontrata al New Art Cafè, dove ho avuto il piacere di vedere dal vivo i suoi lavori e farle una breve intervista.

Iniziamo dal principio, come hai iniziato la tua carriera artistica?

«Sono un’autodidatta. Dipingo fin da piccola, seppure non abbia mai seguito scuole di specializzazione. Mi sono iscritta a giurisprudenza, ma non ho mai abbandonato quella che è la mia vera passione. Da piccola dipingevo ovunque, fogli, tavoli, muri. Da adolescente ho vissuto la fase delle bombolette spray, mescolavo i colori con altri materiali, in particolare carta pesta, ero in quello che definisco “il mio periodo oro”, perché lo utilizzavo spesso come colore».

Da dove e come nasce l’ispirazione per le tue opere?

«Per mantenermi lavoro nel campo della moda e sicuramente questo influisce sui miei lavori. Mi ispiro alle sfilate e agli shooting, infatti, i miei quadri nascono tutti da scatti fotografici. Senza dubbio la mia arte si avvicina alla pop art e quindi ad artisti come Andy Warhol, ma anche Keith Haring, che adoro. L’ispirazione arriva improvvisa, dipingo di getto, in un’ora o due termino il mio lavoro. Non lascio mai i miei quadri a metà, a costo di ultimarli di notte!».

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I tuoi quadri sono di forte impatto, sia per l’utilizzo dei colori decisi sia per i soggetti rappresentati. Come mai questa scelta?

«Trovo che il nero si adatti a qualunque sfondo e che stia bene in qualunque casa. Mi piace il contrasto che si va a creare con il rosso, da sempre colore della passione. Amo dipingere il corpo femminile, lo trovo più aggraziato, morbido e gradevole di quello maschile, anche per la luce che si riflette su di esso, seguendo le curve, e per i chiaro-scuri».

Ho notato che per alcuni dipinti hai utilizzato lo sfondo blu, anziché nero.

«Sì, per alcuni lavori, in particolare quelli che ritraggono corpi interi, prediligo lo sfondo blu. “Il vaso di Pandora”, che fa parte di questa serie, ha anche vinto il premio del pubblico per una mostra a cui ho partecipato a Tirano, il cui tema era il mondo femminile».

Metti in mostra il corpo femminile in tutte le sue forme, in particolare le labbra. Spiegaci perché? 

«Le labbra sono la parte più sensuale del corpo. Trovo che lo sfondo nero crei un bel contrasto e metta in risalto il rosso delle labbra e il bianco dei denti. Dipingo anche le mani, soprattutto con la sigaretta tra le dita».

Quali sono i tuoi progetti futuri? Dove potremmo ammirare le tue opere?

«Ho già in mente quali saranno i miei prossimi lavori, in particolare mi dedicherò a una nuova serie che avrà come soggetto gli animali e una collaborazione per la realizzazione di mobiletti in legno, infatti per sperimentare questo nuovo materiale, dato che dipingo prettamente su tela, ho realizzati due piccoli dipinti su legno. Fino a dicembre i miei quadri saranno in esposizione al New Art Cafè in via Brera, a Milano. Ritornerò poi a Sondrio, la mia città, e a Firenze, dove ho già esposto e venduto i miei lavori presso l’Hotel Cellai. Spero di presentare le mie opere anche Roma».

jessica meloni

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