Download abusivo, quando è reato e quando è uso personale?

Germany, Extreme close up of english dictionary page with word copyrightOrmai lo sappiamo, come statuito da diverse e univoche pronunce della Cassazione, il download abusivo di contenuti coperti da diritto d’autore (dalla musica, ai film, alle serie tv) non costituisce reato ai sensi della legge n. 633/1941, ma solo se per mero uso personale. Quale costituisce il confine, però, di tale uso meramente personale?

Nessun dubbio sulle condotte agli antipodi: scaricare una canzone per ascoltarsela sul proprio lettore Mp3 o l’ultimo capolavoro di Tarantino da vedere sul divano con la propria ragazza ricade sicuramente nella nozione di “uso personale”; d’altro canto, mettere in vendita tale materiale scaricato costituisce uno scopo di lucro, al di fuori della concezione dell’utilizzazione privata e pertanto penalmente perseguibile.

Vi è, però, un mare magnum di situazione di confine, nelle quali non è facile districarsi e capire se ci si trova o meno nell’area del diritto penale. Un paletto è stato recentemente fissato da una statuizione della Cassazione (Cassazione Penale, Sez. III, 13 febbraio 2014, ud. 9 gennaio 2014, n. 6988
Presidente Mannino, Relatore Marini) vertente su questo punto: è da considerarsi scopo di lucro l’attività consistente non nella vendita, ma nell’utilizzazione del materiale scaricato dal web e coperto dal diritto d’autore a favore dei propri clienti?

Sostanzialmente, gli imputati hanno scaricato abusivamente alcuni software coperti da diritto d’autore dal web e li hanno successivamente installati in computer destinati ai loro clienti. Ebbene, a detta della Suprema Corte, tale condotta comporta per l’acquirente e anche per il cliente, in primo luogo, il vantaggio di non dover acquistare detto software, risparmiando così del denaro con la violazione del diritto d’autore e procurando in un danno economico per il produttore del programma coperto da brevetto.

Oltretutto, questo comporta un notevole vantaggio per gli imputati, che possono vendere i propri prodotti funzionanti a un prezzo più contenuto rispetto a un concorrente che ha acquistato la licenza del software e in più, essendo titolari unici del software scaricato abusivamente, rimangono l’unico riferimento del cliente per l’assistenza.

Queste attività sono quindi ritenute un uso non personale e quindi penalmente rilevanti.

avv. lorenzo nicolò meazza

www.avvocatomeazza.com

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