Startup: la nostra intervista a Naren Shaam fondatore e CEO di GoEuro

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Un mix di esigenze personali, casualità e la nostra rinomata attenzione verso il mondo delle startup ci hanno portato a conoscere GoEuro. Questa start up offre uno strumento di ricerca online che combina e compara diversi mezzi di trasporto: aerei, treni e autobus. Per saperne di più abbiamo intervistato Naren Shaam (nella foto sottostante, N.d.R.), fondatore e CEO di GoEuro. Naren è nato in India e si è formato negli Stati Uniti presso l’Università di Harvard; dopo la laurea  ha lavorato a New York nei servizi finanziari per aziende quali Deloitte e Touche. Nel 2012 si è trasferito a Berlino per realizzare un sogno: così nasce GoEuro.

Naren Shaam - Fondatore & CEOChe cos’è GoEuro?

GoEuro è uno strumento che permette di organizzare i propri spostamenti in maniera del tutto autonoma, che offre un alto grado di personalizzazione del viaggio e che mostra le informazioni in maniera piuttosto semplice anche se si tratta di mezzi di trasporto di un paese straniero. In poche parole, GoEuro è strumento online per comparare e combinare diverse modalità di viaggio da un luogo all’altro. In particolare, GoEuro mostra i prezzi e i tempi di percorrenza di treni, autobus, aerei ed eventualmente di servizi di noleggio auto, se non è disponibile nessuna opzione di trasporto pubblico. Per quanto riguarda i voli, GoEuro calcola anche il tempo e il costo del trasporto urbano o del servizio navetta da e per l’aeroporto e circa 90 minuti di attesa per check-in e  controlli di sicurezza. Da dove nasce l’idea di GoEuro e quando hai deciso che l’idea sarebbe diventata una realtà? L’idea nasce da una mia esperienza personale. Come tanti ragazzi che alla fine di una sessione di esami cercano di rilassarsi e divertirsi andando in vacanza, anche io volevo concedermi un po’ di tempo per viaggiare e conoscere l’Europa. Quindi decisi di organizzare un viaggio di 4 mesi in giro per l’Europa, cercando di spostarmi senza usufruire di pacchetti speciali, ma cercando di muovermi in maniera autonoma, risparmiando anche sul costo dei biglietti. L’impresa non è stata affatto semplice: ogni paese ha una lingua e un sistema di traporto diversi, alcuni paesi hanno valute diverse e ogni volta bisogna fare attenzione al tipo di biglietto che si sta comprando. Dopo questa esperienza e dopo il mio splendido viaggio in Europa, ho cominciato a pensare a uno strumento che potesse aiutare a risolvere questo problema e che fosse pensato per persone che come me avevano l’intenzione di viaggiare in maniera indipendente.

 

Grazie alla proliferazione di internet e app per dispositivi mobile il mondo del travel è sempre più competitivo: come si colloca la vostra società nel quadro del mercato turistico internazionale? Mi sembra di capire che avete colmato un buco esisteste…

Da un lato hai pienamente ragione. Questo settore, come tutto il settore online dei viaggi, vede al suo interno una grandissima concorrenza, con siti di ricerca e comparazione attivi a livello globale. Questo ovviamente non mi ha scoraggiato, perché credo che GoEuro abbia una marcia in più. Innanzitutto noi siamo uno strumento di ricerca multimodale, cioè offriamo una soluzione di viaggio che può comprendere l’utilizzo di diversi mezzi di trasporto, fornendo l’accesso a queste informazioni in maniera chiara e semplice. Questa è una caratteristica importante, soprattutto dopo la liberalizzazione del settore dei trasporti avviata all’interno dell’Unione Europea. Infatti in molti Paesi UE da qualche anno sono nate tantissime società di trasporti, sempre con nuove tariffe o nuove offerte. Proprio sotto questo aspetto GoEuro rappresenta qualcosa di nuovo, grazie alla capacità di raccogliere in un solo contenitore una quantità di dati così varia. Certo, non è una cosa semplice ed è proprio per questo che ben poche persone sono riuscite a fare tutto ciò.

 

Il tuo spostamento a Berlino per fondare la società è in netta contrapposizione con l’immaginario comune che vede gli Stati Uniti come la terra promessa per realizzare i propri sogni. Cosa ti ha portato a Berlino?

Negli Stati Uniti ci sono sicuramente tantissime possibilità per trovare fondi e sviluppare le proprie idee e la Silicon Valley è uno di questi. Inizialmente avevo proprio pensato di lanciare il mio progetto standomene negli USA, ma ben presto mi sono dovuto scontrare con la dura realtà, cioè era impossibile avviare un progetto simile senza avere una sede in Europa. I miei problemi iniziali erano quelli di trovare fondi e personale preparato. Sia Londra che Berlino rappresentavano due alternative molto valide, ma alla fine ho scelto Berlino per tre ragioni. Il team informatico ricopre un ruolo essenziale nell’azienda e a Berlino c’è una grandissima disponibilità di persone altamente preparate e con il giusto grado di incoscienza per potersi buttare in un progetto completamente nuovo. In secondo luogo Berlino è la città Europea con una delle maggiori concetrazioni di startup e con un ambiente internazionale in costante fermento. La terza ragione riguarda invece la mia passione per la capitale tedesca, un luogo affascinante per sia per le sue contraddizioni che per le tantissime culture presenti.

 

Per trasformare un’idea in start up cosa reputi che sia fondamentale? La posizione geografica, il team, la capacità di investimento, l’idea stessa?

Tutti questi elementi svolgono sicuramente un ruolo fondamentale. Credo che innanzitutto l’idea debba essere in un certo senso innovativa e credo che debba riempire le lacune nel mercato di riferimento. Se l’idea è buona ovviamente il reperimento di fondi è una cosa essenziale non soltanto per dare vita al progetto stesso, ma anche per farlo crescere a livelli internazionali. Come già accennato, anche la posizione geografica non è da sottovalutare. Ad esempio per me sarebbe stato quasi impossibile realizzare il mio progetto stando fuori dall’Europa e la scelta di Berlino è stata altrettanto essenziale per poter lavorare in un ambiente innovativo e con idee sempre fresche. Una volta definiti i dettagli del progetto e raccolti i fondi inziali, è altrettanto fondamentale avere dei collaboratori preparati e con tanta voglia di sacrificarsi, perché un progetto nelle sue fasi iniziali prevede sempre una grande quantità di lavoro e di pazienza.

 

Regno Unito, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo… dove vuole arrivare ancora GoEuro?

Credo che il nome parli da solo. Il mercato dei trasporti in Europa è molto frammentato e rintengo che GoEuro possa rappresentare un contenitore di primissimo piano per la comparazione di modalità di trasporto dentro i singoli paesi e tra paesi differenti in tutta l’area europea. GoEuro ha da poco compiuto il suo primo anno di vita e il bilancio è più che positivo: decine di migliaia di stazioni, partner importanti, utenti soddisfatti che ritornano sul nostro sito e le informazioni ottimizzate in 6 Paesi. Ovviamente non siamo ancora soddisfatti e stiamo lavorando per poter integrare sempre più paesi e per migliorare la copertura in quelli già ottimizzati, anche se è un processo che richiede tempo. Ad esempio gli utenti italiani possono già cercare le informazioni nella propria lingua, anche se purtroppo i risultati in Italia non sono del tutto accurati, proprio perché non possiamo ancora dichiararci ottimizzati all’interno del Paese. Ad ogni modo speriamo di aumentare la copertura anche in Italia il prima possibile, perché sicuramente rappresenta un mercato interessante che in futuro svolgerà un ruolo fondamentale.

fabio lunghi

 

Video di approfondimento: intervista della Deutsche Welle a Naren Shaam. 

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