BERLUSCONI A SERVIZIO PUBBLICO, OPINIONI A CONFRONTO

Santoro e Berlusca

Le dichiarazioni di ieri di Giovanni Stella, ex a.d. di Telecom Media, secondo le quali Santoro viene pagato sulla base dello share, offrono uno spunto per tornare sul faccia a faccia tra Berlusconi e il duo Santoro/Travaglio, andato in onda su La7. Attende un compito molto arduo, dopo il fiume di parole che si sono spese nei giorni scorsi su giornali, alla televisione e soprattutto su twitter, a chi si deve apprestare a tracciare la propria opinione su un argomento tanto caldo. Abbiamo voluto mettere a confronto le impressioni di due giovani di correnti opposte: Giacomo Galazzo, consigliere provinciale per il PD e Niccolò Frachini, consigliere comunale di Fli.

Come antipasto alle loro osservazioni, non mi esimo dal fare anche una breve considerazione personale. Giornalisticamente parlando, ritengo che Servizio Pubblico sia stato davvero deprimente. Certo, avrà sfondato gli indici d’ascolto e avuto un eco devastante, tanto che anche noi siamo qui a scriverne, ma è stato semplicemente uno spettacolo e di “servizio pubblico” non è rimasto che il titolo.

Sottraendosi al confronto diretto invece di incalzare ripetutamente il Cavaliere, l’uno e alzando per primo la voce irritante e irritato, l’altro,  Travaglio e Santoro non hanno fatto altro che il gioco di Berlusconi. Invece di parlare di programmi futuri, strategie politiche su  giovani, lavoro, crescita, rimborsi elettorali o costi della politica – tematiche che scommetto avrebbero messo non poco in difficoltà il loro ospite -, i due si sono unicamente soffermati sul suo becero passato e su fatti, notizie e pecche sicuramente biasimevoli, ma già note e arcinote a tutti. Sostenere, inoltre, che per un giornalista è normale avere numerose condanne (in sede civile o penale) per diffamazione presta il fianco al dire che per un imprenditore è normale avere numerose condanne per evasione!

Sarebbe stato meglio, piuttosto, beccarsi una cartellata in testa, come è accaduto al giornalista dell’Espresso Marco Damilano…

lorenzo meazza

Giovedì sera non ho resistito: ho guardato la puntata di Servizio pubblico con ospite in studio Berlusconi. Spenta la tv, la prima sensazione è stata la seguente: mi sono divertito un sacco. Subito dopo, però, ho pensato che un dibattito politico in un momento di così grave difficoltà per l’Italia dovrebbe essere interessante, stimolante, appassionante. Ma divertente no, quella è un’altra cosa. In effetti, ho percepito per tutta la sera un senso di commedia: non solo per Berlusconi, che l’ha fatta in lungo e in largo, ma anche per il conduttore che non si è certo sottratto. Il che mi ha dato un po’ fastidio, perché invece i disastri etici e politici del periodo berlusconiano sono una cosa molto seria.

Subito dopo sono passato a leggere i commenti in rete: in molti assegnavano la vittoria a Berlusconi. La cosa mi ha un po’ sorpreso, ma fino a un certo punto: una spiegazione in realtà c’è. E sta nella risposta a questa domanda: cosa ci si attende da un leader politico? Se ci si aspetta uno show (o una commedia) allora concedo che il leader del PDL il mezzo televisivo lo sappia usare molto bene. Del resto, Berlusconi è per prima cosa un pubblicitario.

Se invece da un politico ci si aspetta serietà, competenza, capacità di analisi, puntualità e rigore nelle affermazioni, allora bisogna guardare altrove: la serata da Santoro è stata costellata da strafalcioni vari, come certificato sul sito di Yahoo http://it.notizie.yahoo.com/berlusconi-santoro-dibattito-fact-checking-173423556.html. Qui citerò solo la clamorosa confusione tra Bundesbank e Deutsche Bank, liquidata dal leader del PDL come un semplice lapsus, ma che altrove, da sola, sarebbe probabilmente costata le elezioni.

Concludendo, due ore e mezza di show televisivo, senza dubbio. Ma penso che in questo momento l’Italia abbia bisogno per prima cosa di serietà e sobrietà, concetti che da Berlusconi e da questo suo ennesimo ritorno in campo mi sembrano molto distanti.

giacomo galazzo

L’intera vicenda legata all’andata di Berlusconi a Servizio Pubblico non ha fatto altro che confermare le mie opinioni sul personaggio-Silvio e sui suoi (presunti) antagonisti. L’ex premier ha, infatti, messo ancora una volta in mostra le sue doti umane e le sue capacità comunicative. Innanzitutto, ha dimostrato grande coraggio (e fiuto comunicativo) nell’affrontare Santoro e Travaglio nella loro ‘arena’.

Inoltre, aveva chiaro che i suoi storici contendenti sarebbero caduti per l’ennesima volta nella sua trappola, mettendolo al centro della scena con il loro antiberlusconismo viscerale e ormai vetusto. Mediaticamente, a quel punto, per Berlusconi è stato semplice utilizzare le doti comunicative, massacrando senza pietà i suoi interlocutori e uscendo vincitore dallo scontro.

Ancora una volta, Travaglio e Santoro sono stati i suoi migliori alleati.
Se quindi le doti umane e comunicative di Berlusconi sono emerse chiaramente, è anche apparsa chiara la debolezza politica del personaggio, che in realtà è stato poco convincente su molti temi, a partire dall’Imu. Tuttavia, l’alto livello tensivo dell’incontro e l’ignoranza (oltre che la scarsa memoria) dell’elettorato hanno fatto passare in secondo piano le debolezze politiche dell’ex premier, che infatti quella sera ha guadagnato diversi punti nei sondaggi.

niccolò fraschini

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